Perché scegliere la via della Fede, se non hai una vocazione, è così difficile?
Guarda l’immagine qui sopra, credo che risponda da sola alla domanda.
La Fede viene vissuta come un salto nel vuoto.
Ora vorrei proporti la mia metafora della vita: la vita può essere rappresentata come una scalata su una parete di roccia.
In effetti non è per tutti identica né ugualmente strutturata.
Per alcuni sono percorsi molto solitari, per altri sono cordate piene di persone; per alcuni ci sono tratti erbosi, per altri no.
Ad alcuni di noi non sembra che sia così, perché godono di maggiori agi, e le cose scorrono più semplicemente.
Ma credo comunque che lo stato emotivo profondo e spesso inconsapevole sia quello di sentirsi “appesi”, vulnerabili, senza troppe certezze e sempre in salita.
La condizione psicologica
Al di la del fatto che il percorso è diverso per ognuno di noi, comunque lo stare qui sulla Terra offre a tutti alcune difficoltà.
Ciò di cui parlo è lo stato interiore, più profondo.
A livello psicologico, siamo, più o meno, che ce ne rendiamo conto o no, tutti appesi ad un appiglio, al quale restiamo aggrappati ad ogni costo.
Questa è la condizione umana, secondo me: stare aggrappati disperatamente ad un Ego che vive immerso nella paura.
Restare aggrappati al proprio ego e alla materia, è la soluzione scelta da molti.
La materia è più concreta e quindi sembra più vera.
Inoltre, c’è chi gode di una posizione tale da poter vivere per tutta la vita, senza preoccuparsi troppo e senza nemmeno guardarsi molto attorno.
Quelli di noi che, al contrario, si devono rendere conto di essere appesi ad un appiglio, e forse hanno degli appoggi per i piedi, e forse, invece, anche quelli sono scivolosi, cosa fanno?
Restano comunque aggrappati a quell’unico appiglio, finché ce la fanno.
Accettiamo la nostra condizione, perché l’appiglio è comunque meglio dell’alternativa.
Qual’è l’alternativa?
Lasciarsi cadere nel vuoto.
Abbracciare la via della Fede
Cosa significa “lasciarsi cadere” nel vuoto?
Lasciarsi andare, abbandonare quella condizione precaria, nella quale restiamo sperando che migliori, aspettando che accada qualcosa, potrebbe rappresentare un atto di Fede.
Chi abbraccia la Fede, è giunto al punto di non ritorno.
Forse è addirittura in pericolo di vita, o è accaduto nella sua vita qualcosa di definitivo, che lo pone di fronte ad una scelta estrema.
Se non si giunge a un simile punto, è davvero difficile mollare la presa sull’appiglio.
Significa lasciarsi andare nel nulla, all’ignoto, accettando anche che si potrebbe rischiare tutto, senza ottenere nulla.
Secondo te, quante sono le persone che fanno questa scelta?
Tu sei una di queste?
E’ più probabile che tu sia arrivato a capire che c’è di più, che non è questa la vita che vuoi vivere, che non ce la fai più, ma resti comunque aggrappato al tuo appiglio: giusto?
Non immagini quanto ti capisco!
Se vuoi approfondire, puoi leggere qui: Cosa sono la Fede e la Spiritualità?
Ma esiste un’alternativa al salto!
A questo punto forse ti sarà venuto in mente qualcosa tipo: mi arrampico, cerco altri appigli per salire e arrivare in cima, per restare nella metafora.
E’ davvero dura rinunciare alla concretezza della materia, alle prove provate, all’illusione delle certezze.
Ci hanno educati così, a credere che ciò che vediamo e tocchiamo esiste, mentre ciò che non possiamo controllare, no.
In effetti, credo che tutti ci impegniamo in questa attività, per moltissimi anni, pensando che esista una cima.
La mia impressione, però, è che la salita tenda ad allungarsi, e ad un certo punto ti rendi conto che non c’è mai veramente una cima.
Ci sono solo tregue temporanee, che danno l’illusione di poter arrivare e ti convincono a continuare sulla stessa strada.
La scelta di salire, sembra porci nella condizione di non poter arrivare mai, realmente, e quindi di non poterci mai fermare.
Ma sopratutto, ci pone sempre sotto l’egemonia dell’ego e della paura.
Dunque la Fede è l’unica via d’uscita?
Ahimè, sì, bisogna affrontare la paura e il vuoto.
Ma se sei qui e ti stai facendo queste domande, a mio avviso, sei a buon punto.
Ti stai rendendo conto della situazione, ed è giusto che ti renda anche conto del perché ancora resti appeso al tuo appiglio.
Puoi vedere chiaramente quanto difficile è compiere quel salto.
Sarai e saremo mai pronti a farlo?
Se ti poni, o mi poni, questa domanda, può essere perché:
- speri che qualcun altro possa fare questo passo al posto tuo, evitandoti così di affrontare tutto ciò che comporta prendere la decisione di cui sopra;
- vuoi compiere tale operazione, ma comprendi che hai ancora bisogno di acquisire fiducia in te stesso.
La mia risposta è questa.
Abbiamo molto bisogno di coltivare il rapporto con noi stessi per avere fiducia in noi stessi.
Se ti interessa questo argomento, puoi leggere qui: L’arte di Amare Sé Stessi: nuove e vecchie frontiere
Amare sé stessi incondizionatamente è l’ingrediente principale per la vita e per qualunque scelta.
Quindi, comincia a ricercare questo ingrediente: il sine qua non per ogni cosa, secondo me, anche per la Fede.
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