La Mente

Come usare meglio la nostra Mente



Come possiamo imparare ad usare al meglio la nostra Mente?

Come possiamo renderla la nostra più fedele amica?

Quali sono gli errori più comuni che facciamo?

In questo articolo, desidero iniziare ad affrontare il discorso relativo alla nostra Mente, al modo in cui funziona o dis-funziona, fornendo alcune strategie per un suo più efficace utilizzo.

Non ho la presunzione, però, di essere esaustiva, data la vastità dell’argomento.

La mente umana è stata capace di inventare tecnologie straordinarie, come il computer.

Mi domando, e non sono forse la sola a farlo, se tutte le abilità espresse da un simile strumento, non stiano a rappresentare anche le abilità potenziali del nostro cervello.

Abbiamo una mente straordinaria, ma è anche vero che, spesso, la usiamo male.


Come funziona la Mente: i due Emisferi

Il cervello è composto da due emisferi, uniti da un apparato, il corpo calloso, che li unisce e li mette in relazione: così le due metà sono unite, ma mantengono funzionalità separate.

L’emisfero sinistro: è logico, razionale, presiede al linguaggio, è seriale (affronta una cosa alla volta), sequenziale (considera le cose una dopo l’altra), concreto, razionale, classifica, vede i dettagli, nota le differenze, ragiona per obiettivi, si muove tra passato e futuro.

L’emisfero destro: è istintivo, creativo, intuitivo, percettivo, integra diversi input contemporaneamente, percepisce e pensa in modo olistico (vede l’intero).

Ancora, è la sede dei sogni, della spiritualità, del sacro, è innovativo, presiede alla comunicazione non verbale, ha una visione d’insieme, compie sintesi, è positivo e focalizzato sul presente.

O, per lo meno, si è sempre pensato così: ultimamente, alcune ricerche dimostrerebbero che non c’è una vera separazione nelle funzioni dei due emisferi.

Questo sarebbe dimostrato, tra l’altro, anche dal fatto che se un’area di un emisfero viene compromessa, le funzioni che essa svolge sarebbero “prese in carico” dall’area corrispondente nell’altro emisfero.

Cosa, questa, che è sempre stata spiegata con la plasticità del cervello, cioè la sua capacità, di adattarsi ai cambiamenti strutturali, trovando soluzioni efficienti.

Resta però non chiaro, almeno per me, perché la natura ci abbia dotato di due emisferi divisi, ma interconnessi tra loro.

D’altronde, ci sono ancora molti misteri da svelare, sul nostro cervello.

Una cosa che mi sento di poter affermare, invece, è che il cervello “adora” essere usato: gli piace funzionare, essere messo alla prova, compiere ragionamenti, trovare soluzioni.

E’ come un’automobile: solo usandola, riceve la giusta lubrificazione in tutti i suoi ingranaggi; e così il cervello, più lo si usa, e meglio funziona.


Come funziona la Mente: la Percezione


LA PERCEZIONE DELLA REALTÀ

La nostra mente non ci fa vedere la realtà, ma solo l’interpretazione che ne diamo, sulla base della nostra esperienza personale.

Sono stati svolti innumerevoli esperimenti sulle varie modalità percettive.

Questi hanno evidenziato che il modo in cui consideriamo la realtà, non è sempre in relazione con la realtà per com’è veramente.

Ciò che vediamo, per esempio, ha molto spesso poco a che fare con l’oggetto visto.

Se invece di guardarlo, lo teniamo in mano, ne abbiamo una rappresentazione mentale diversa, a volte, anche completamente.

Esperimento: 

Fatevi dare da un’altra persona un oggetto che non conoscete, mentre avete gli occhi chiusi o bendati, e provate a “vederlo” con le vostre mani.

Quando vi siete fatti una qualche idea, aprite gli occhi, e confrontate la forma che vi siete rappresentati mentalmente con quella che vi offrono i vostri occhi.


LA PERCEZIONE DEGLI EVENTI

Il modo in cui percepiamo gli eventi della nostra quotidianità ha molto più a che fare con la nostra esperienza personale e con i vissuti emotivi che di essi abbiamo avuto, che non con la realtà.

Ognuno di noi vive, infatti, in un “proprio mondo”, di cui si è fatto una rappresentazione mentale e emotiva: una vera e propria mappa, come viene chiamata.

Tali rappresentazioni, la nostra mappa mentale, solo in parte è assimilabile a quella di altre persone.

Nelle relazioni che intratteniamo, invece, tendiamo a dare per scontato che tutte corrispondano perfettamente.

In realtà, ognuno ha una rappresentazione diversa della realtà, spesso da significati diversi alle parole usate, possiede categorie di riferimento personali, conseguenti alle proprie esperienze.

Se ne deduce che sarebbe molto utile poter confrontare le nostre mappe mentali per evitare malintesi quando siamo in relazione con altre persone, o, quanto meno, tenere presente che tali mappe esistono.


LA PERCEZIONE DEL TEMPO

Per quanto riguarda il vissuto del tempo, è importante sapere che la mente ha una struttura spazio-temporale, che tende a farci vivere o nel passato (ricordi), o nel futuro (immaginazione), ma poco nel presente.

Ciò significa che la mente continua ad anticipare gli eventi negativi di cui ha fatto esperienza in passato, per difenderci dalle emozioni negative che ne deriverebbero (sofferenza).

Proiettandoli nel futuro, tenta di proteggerci, in quanto pensa che, anticipando il male, saremo maggiormente in grado di difenderci.

Questo è un comportamento istintivo e difensivo, al di fuori del nostro controllo, a meno che non cominciamo a prestare attenzione ad esso.

E ci converrebbe farlo, perché, se lasciamo il cervello libero di comportarsi così, rischiamo di rimanere in perenne stato di pre-allarme.

Inoltre, mettendo in atto comportamenti difensivi, reagiamo spesso in modi che implicano un grande dispendio di energia, e che, spesso, non ci piacciono nemmeno.

Lo stato di pre-allarme toglie lucidità alla mente, che si trova pronta all’attacco, e quindi più disposta a reazioni di tipo aggressivo/difensive.

Inoltre, questo stato può impedire un rilassamento profondo anche in situazioni prive di minacce.


Come far funzionare la Mente a nostro vantaggio?

Innanzi tutto, come sicuramente hai già sentito dire molte volte, la cosa fondamentale è imparare a vivere nel presente.

Per farlo, si può imparare a restare in “contatto” con sé stessi, e padroni delle proprie reazioni e dei propri pensieri.

Dobbiamo sviluppare il desiderio di scegliere le nostre reazioni e lo stato d’animo che vogliamo vivere.

Il primo passo, dunque, è l’intenzione cambiare il proprio comportamento in questa direzione.

Il secondo, come spesso ricordo, è respirare, per mantenere un buon livello di contatto interiore e bassi livelli di ansia.

Se vuoi, su questo argomento puoi andare qui: 

Malattia, Corpo e Anima;

Respiro e Meditazione: due ottime compagne di vita.


Un esercizio davvero molto utile

Prendetevi un momento e cercate di rivedervi in una situazione nella quale vi trovate a reagire sempre allo stesso modo, anche se questo modo non vi piace.

Ora proiettate davanti a voi la scena che vi piacerebbe vivere, nella quale adottate la reazione che preferireste avere.

Guardate questo film tutte le volte che volete, portandoci ogni volta le modifiche che vi piacciono di più.

Oppure, domandatevi quale qualità vi piacerebbe acquisire, e proiettarvi il film nel quale avete già fatto vostra questa qualità.

Potete proiettare diversi film, con sceneggiature differenti, nelle quali potrete usare tale caratteristica in frangenti diversi, con diversi personaggi e situazioni.

Questa tecnica può rivelarsi davvero efficace, se usata con regolarità e convinzione.

Come al solito, l’unico modo per cominciare è…cominciare, ed è anche l’unico modo per poter ottenere dei cambiamenti positivi!



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