La Paura: cos’è e come affrontarla



Cos’è la paura e come possiamo affrontarla e magari anche lasciarcela alle spalle?

Questo è un argomento scottante, e certamente, di non immediata soluzione, ed è per questo motivo che, in questo articolo, guarderò alla paura da un’altra angolazione.


Ciò che sappiamo della Paura

Ho letto spesso che la paura è un istinto la cui utilità è quella di proteggerci da eventuali pericoli e rischi, e quindi, almeno in parte, ha un valore positivo.

Ho sempre accettato questa definizione, anche se ho ugualmente sempre pensato che c’era qualcosa che non mi convinceva fino in fondo.

Non desidero negarla, in ogni caso, ma solamente aggiungere una mia riflessione, che personalmente sento più utile e veritiera.

Se la paura deve salvarci da eventuali pericoli, e dunque è un istinto intelligente, a mio avviso sarebbe più sensato parlare di stato di “stato di allerta”.

Una condizione, cioè, utile, attiva e costruttiva, che mette effettivamente l’organismo in stato di arousal (attivazione neuro-fisiologica).

In tale condizione, il soggetto è attento all’ambiente, concentrato e in grado di produrre risposte tempestive e adeguate alla situazione effettiva.

La paura, al contrario, se pone il soggetto in uno stato di attivazione, non favorisce né la concentrazione, né la possibilità di fornire risposte adeguate alla situazione effettiva.

Le risposte che offre sono solo due, combattere o fuggire.


La mia riflessione sulla paura

Personalmente, ritengo che la vera reazione istintiva e adattiva sia lo stato di allerta.

La paura è un’emozione successiva, nata in conseguenza del fatto che il soggetto sente che manca di controllo sulla realtà, avverte la propria piccolezza, e si sente inadeguato a rispondere agli avvenimenti che la vita gli presenta.

Ritengo che la paura abbia origine dal sentimento di separazione dal Tutto, che lo Spirito vive proprio in quanto incarnato.

Questo costa sentimenti di solitudine e di abbandono molto profondi.

Come incarnato, inoltre, lo Spirito si sente privato di quelle possibilità di cui godeva prima di incarnarsi, negli altri livelli di frequenze vibratorie.

Da qui, il senso di inferiorità, e di incapacità ad affrontare gli eventi della vita, di non avere controllo sulle cose e la realtà, e da questo, nasce la paura.

Dunque, la paura sarebbe il risultato di una somma di sentimenti: abbandono, solitudine, insicurezza, inferiorità, mancanza di controllo.


Quali sono le differenze tra le due spiegazioni?

Se la paura non è un istinto, ma è secondaria, non dobbiamo crederle.

Un conto è stare attenti a noi stessi, per evitare che qualcosa ci danneggi, ma collegati al nostro Sé Spirituale, e consapevoli della nostra scelta di essere qui.

Un altro è avere paura e vivere in profondità la sensazione di essere scollegati, soli e incapaci di sostenere quello che ci capita o che ci potrebbe capitare.


 Soluzioni possibili

In definitiva, io non penso che la paura sia mai positiva, in quanto ci allontana da noi stessi e dall’Amore del nostro stesso Spirito, impedendoci di vivere la vita come dovremmo fare: con entusiasmo, coraggio e gioia.

Louise Hay dice che “paura” è il contrario di “amore”: dove c’è uno, manca l’altra.

Ho sperimentato personalmente quanto questo sia vero.

Quando si riesce ad amare sé stessi veramente, la paura sparisce.

Viceversa, quando ci si allontana da sé stessi, la paura torna a dominare.

Da ciò si può dedurre che il modo migliore per far fronte alla paura è quella di entrare profondamente in contatto con sé stessi, imparando ad amarsi, e imparando ad avere una grande fiducia in sé stessi.

“Brava!”, direte voi, e avete ragione, so che è semplice da dire, ma non facile da fare.

Vorrei però dire che, più che definire “difficile” il compito, userei la parola impegnativo.

Cioè un compito che richiede concentrazione e convinzione, ma può essere svolto da chiunque lo voglia veramente.

Se ti interessa puoi guardare qui: Guida al Potere delle Parole.

Qualunque cosa se ne pensi, comunque, la paura va affrontata per diventare capaci di lasciarla andare

Purtroppo, mancano, allo stato dei fatti, formule magiche o esercizi particolari per un suo rapido smaltimento.

La guarigione parte proprio dall’accettazione della paura e dalla voglia che si ha di affrontarla, per poterla superare o almeno ridurre.



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