Religione o Spiritualità

Spiritualità o Religione?



Spiritualità o Religione?

Pongo la questione con una “o” anziché una “e”, perché, a mio avviso, la prossima frontiera dell’evoluzione umana richiede una scelta consapevole tra le due.

Moltissime persone ormai riconoscono che Spiritualità e Religione non sono la stessa cosa.

Secondo me, addirittura le Religioni rischia di trasformare la Spiritualità in integralismo, creando più divisioni che fratellanza.

Per lo meno, se e quando le Religioni vengono usata come un potere istituzionale.

Ma per iniziare, vorrei cercare di dare delle definizioni di queste due realtà.

 


La Religione

La Religione istituzionalizza i simboli usati per definire il Divino, e li sterilizza, riducendoli spesso a dei semplici segni.

I simboli, servono, o almeno così si pensa, a materializzare le idee spirituali, a stabilizzarle per poterle rendere fruibili dalle folle (considerate o mantenute ignoranti).

Carl Marx ha definito la Religione l’oppio dei popoli, e, in un certo senso, aveva ragione.

Infatti spesso, viene usata come uno strumento per esercitare il potere, e in particolare, il potere Divino, dunque un potere davvero immenso, per colui che crede.

Un potere che si innalza anche molto al di sopra del potere politico, e sappiamo dalla storia quanto questo abbia sempre inciso nei rapporti tra Religione e Politica.

 


Spiritualità o Religione: l’ Educazione

È altresì, però, uno strumento educativo, di tipo morale e sociale, e, per questo, potrebbe anche essere utile.

Il problema è che i dettami che propone, sono dei dogmi emanati direttamente da Dio ai suoi discepoli.

Dunque, devono essere pedissequamente rispettati e obbediti, senza che vi sia nessuna vera elaborazione di quei concetti a livello personale.

Bisogna essere buoni, bisogna amare gli altri, bisogna aiutare i deboli, bisogna, bisogna, bisogna, e queste sono tutte contraddizioni in termini.

Non è possibile “dover” amare qualcuno!

E non mi metto nemmeno a parlare di come le diverse Religioni del Mondo si siano messe a litigare tra loro per decidere quale fosse quella vera.

Né che nel farlo, abbiano deciso di utilizzare mezzi crudeli e devastanti, di rubare e saccheggiare, uccidere e torturare, massacrare e deturpare.

Alleluia!

 


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La Spiritualità

La Spiritualità è molto meno facile da definire e anche da comprendere: è fragile e aleatoria, come le idee: viene continuamente persa e ritrovata.

Richiede di saper convivere con l’incertezza e la precarietà, ed è per questo che richiede anche una notevole evoluzione personale e psicologica.

Infatti, Fede, Spiritualità e Amore, sono funzioni della Mente Superiore.

Se vuoi approfondire puoi leggere qui: Come sviluppare la Mente Superiore e i Sensi Sottili

Quella Mente che, fino ad ora, non è stata molto sviluppata dall’Umanità alla quale apparteniamo.

Se può interessarti ho scritto anche questo: I Tre Cervelli del Corpo Umano.

Una vera Spiritualità segue un percorso personale, senza dogmi, senza regole, senza un percorso prestabilito, né parole d’ordine.

Richiede pazienza, perseveranza e il coraggio di avventurarsi in cammini spesso più solitari.

Necessita di studio, concentrazione, riflessione e consapevolezza, e provoca molti cambiamenti interiori e nello stile di vita.

 


Spiritualità non vuol dire isolamento, ma cambiamento.

Non alludo certo all’eremitismo, che non sono sicura sia una via spirituale, o che, se lo è, è molto particolare e persegue determinati obiettivi.

E non credo molto alla vita monastica, in quanto pone le persone lontane dalle esperienza della vita, che a mio avviso, sono necessarie per sviluppare una reale Fede e una profonda Spiritualità.

Ma intendo dire che comunque, la Spiritualità, se veramente sentita, porta a dei cambiamenti in modo del tutto spontaneo, e non rinunciatario.

Si cambia perché se ne avverte la necessità e lo si desidera, e inevitabilmente, si percorrono strade meno frequentate e più inusuali.

Ed è, questa, una scelta spontanea che deriva dai propri nuovi bisogni.

In una sana Spiritualità, ognuno compone la propria strada, seguendo la propria voce interiore.

 E se capita di confrontarsi con altre persone, spesso si vede che si è giunti per strade diverse a conclusioni molto simili.

Senza alcun bisogno di guerre, lotte e massacri.

 


Spiritualità: che cos’è

Credo che Spiritualità, Fede e Amore siano funzioni della Mente Superiore, che, secondo me, ha sede nel cuore.

Purtroppo, non ci sono ricerche e studi che riguardano le funzioni del cervello che ha sede nel cuore.

Su questo argomento ho scritto I Tre Cervelli del Corpo Umano

Quell’insieme di cellule neuronali in grado di sviluppare una potenza elettromagnetica molto superiore a quella prodotta da qualunque altro organo del corpo umano.

Immagino, francamente, che sia alquanto complesso studiare il funzionamento di questo cervello, per scoprirne le reali potenzialità.

Ma non mi sorprenderei se si scoprisse quanto ho ipotizzato sopra.

Se il cuore è sempre stato considerato così importante, e anche uno dei principali centri vitali ed energetici da moltissime religioni e discipline, nuove e antiche, forse dovremmo chiederci il perché.

È un peccato che la ricerca si concentri solo sugli aspetti più materiali della realtà, anche se è comprensibilmente più facile.

Il punto rimane lo stesso, però: non bisognerebbe squalificare e sottovalutare tutta quella parte di conoscenza che esula dalle pseudo-certezze della materia.

Né arrivare a ridicolizzare coloro che riescono ad avventurarsi oltre i limiti del visibile e del tangibile.

In ogni caso, ritengo che per coloro che desiderano sviluppare queste qualità (Amore, Fede e Spirito), un percorso verso la conoscenza del proprio cervello-cuore sia indispensabile.

E come si fa?

Consapevolezza di sé, innanzi tutto, e poi, l’avventura dell’andare oltre, cercando di sviluppare i sensi sottili, proprio quelli che vengono ridicolizzati e squalificati (Sviluppare la Mente Superiore e i Sensi Sottili)

 


Spiritualità o Religione: conclusioni

Il mio parere è senza alcun dubbio che il progresso, l’evoluzione dell’essere umano possa passare anche dal progressivo abbandono delle regole e dei dogmi delle Religioni.

Le Religioni, molto spesso, purtroppo, creano istituzionalizzazione, integralismi e guerre.

Lo scopo sarebbe approdare ad un approccio personale alla propria Spiritualità, vissuta come una funzione mentale, non come una qualità adatta agli stupidi e ai creduloni.

Ma fintantoché le persone avranno bisogno di dare nomi e definire il Divino, riducendolo a degli schemi fissi, non si potrà parlare di sana Spiritualità, né di vera evoluzione.

La scoperta deve essere, a mio avviso, il più possibile personale, partendo dalle conoscenze acquisite sino ad ora, ma senza elevarle a verità assolute.

 



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