Qual’è l’uso dei Tarocchi e di altre tecniche “divinatorie” in Psicologia?
Che nesso c’è tra queste discipline?
Ci si può chiedere se sia serio parlare di Tarocchi o di altri metodi conosciuti tradizionalmente come divinatori, in ambito psicologico, credo che sia legittimo.
Nemmeno io ci avevo mai pensato, ma un giorno, mi venne una curiosità, e tentai l’associazione.
Ero alla ricerca di metodi che potessero “velocizzare” e rendere più “popolare” la psicoterapia, e nello stesso tempo, che la facessero sentire meno “lontana”.
Forse era un azzardo, ma mi vennero in mente i Tarocchi, perché sapevo che molte persone preferiscono rivolgersi a cartomanti per risolvere i loro problemi, piuttosto che andare dallo psicologo.
Uso dei Tarocchi in Psicologia
Quando provai a sperimentare, la cosa si rivelò, però, quanto mai curiosa e interessante.
Trovai strette analogie tra quanto emergeva durante la seduta e il responso ottenuto interpretando la letture degli Arcani, che avevo effettuato prima della seduta.
Facevo questa lettura prima dell’incontro e a insaputa dei clienti perché non volevo influenzarli né deconcentrarli dalla seduta stessa.
Se gliene avessi parlato, oltre a invalidare le eventuali conferme, le persone in questione mi avrebbero sicuramente pregato per sapere cosa era venuto fuori, e avremmo perso tempo importante per la loro terapia.
Così li informavo solo a seduta terminata.
Gli approfondimenti successivi
Scoprii, approfondendo i miei studi, che anche C.G.Jung aveva mostrato interesse per l’uso dei Tarocchi, dell’Astrologia e dell’I Ching.
Ho letto che amava metterli in rapporto tra loro, confrontando i “risultati” ricavati da ognuno di tali strumenti.
Egli constatò che ognuno dei tre metodi divinatori dava risposte analoghe se venivano consultati nello stesso periodo.
Naturalmente, nemmeno Jung li usava come metodi divinatori, ma come metodi ricchi di simboli, adatti per indagare l’Inconscio.
Il mio modo di usare i Tarocchi
Questa scoperta, mi fece sentire supportata nell’uso della tecnica, così continuai la mia sperimentazione e lo studio di questi metodi.
Introdussi questo metodo anche nelle sedute con alcune mie “pazienti”, e anche in queste occasioni, si rivelarono molto utili.
A volte sorprendevano, sia me che la mia cliente, per alcuni aspetti che riuscivano a far emergere, e per alcune indicazioni che potevano fornire.
Non credo affatto che si possano sostituire la Psicologia e la Psicoterapia con i Tarocchi, l’Astrologia o l’I Ching.
Conoscendo entrambe le materie, mi sento solida nel fare questa affermazione, perché so esattamente che cosa sono in grado di dare e cosa manca ad entrambe le discipline.
La complementarietà tra Psicologia e Tarocchi
La Psicologia è estremamente più raffinata, puntuale ed elaborata, quando si tratta di dare spiegazioni e soprattutto intervenire con tecniche appropriate.
Ma, se usati con intelligenza, sono metodi in grado di fornire indicazioni su che tipo di energia si sta muovendo in un determinato periodo.
Inoltre, possono portare alla luce anche alcuni contenuti profondi, grazie alla loro ricca simbologia.
Quindi possono portare un contributo valido e interessante, alla psicologia.
E la psicologia, li può arricchire con tecniche, modalità e approfondimenti utilissimi, quando non indispensabili.
L’Inconscio opera e reagisce meglio in presenza di immagini e simboli, piuttosto che di parole.
Tutte le volte che compongo una “stesa”, mi stupisco sempre delle risposte che le carte mi danno.
Ho notato, però, che non rispondono, o non soltanto, alla domanda che si fa con la mente, ma a ciò che si porta dentro, in profondità.
E’ come se potessero “ascoltare” il nostro vero bisogno, e non quello che esprimiamo a voce e con la mente cosciente.
Se vuoi approfondire, puoi leggere questo articolo: Una Stesa con i Tarocchi Psicologici
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E’ molto interessante questo nuovo modo di usare i tarocchi, infatti il tarocco diventa un tramite con l’inconscio che permette di far emergere allo scoperto come una persona è veramente, oltre a farle capire quanta energia ha a disposizione per migliorare se stessa, sempre che lo voglia davvero, provare per credere.
Grazie per il tuo commento. Effettivamente, mi trovo molto d’accordo con quello che dici, e vorrei aggiungere che l’atmosfera che si crea è molto conciliante in questo processo. Ciao e grazie ancora!